Le opere di Jago in “Exibition” a Roma

Fino al 28 agosto 2022 sarà possibile visitare a Palazzo Bonaparte a Roma la mostra di Jago (in arte Jacopo Cardillo), il giovane (classe 1987) scultore italiano che riesce a dare forma ed espressività a marmo e pietra.

Tra le opere in mostra quelle realizzate scolpendo sassi di fiume (abbiamo fotografato Memoria di Sé e Excalibur), e le sculture monumentali Pietà, il Figlio Velato e Habitus Hominem (ritratto di Papa Benedetto XVI), e la sua interpretazione di una Venere.

Una sala raccoglie l’opera, Apparato Circolatorio, in cui sono riprodotti 28 cuori “mentre battono”.

Molto coinvolgente anche l’allestimento della mostra così come le proiezioni video che raccontano la figura dell’artista e coinvolgono il visitatore mostrando come sono state realizzate alcune delle opere.

Sotto il nostro fotoracconto della mostra vista da Norberto Maccagno, per ingrandire l’immagine cliccate sulla prima e poi scorrete con la freccia.

 

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“Un’antologia” di Paolo Pellegrin è alla Reggia

Dopo essere stata presentata al MAXXI di Roma e alla Deichtorhallen di Amburgo, la mostra “Un’Antologia” di Paolo Pellegrin arriva nelle Sale delle Arti della Venaria Reale.
Rispetto a quella allestita al MAXXI, le sale più piccole della Reggia -ma più numerose- offrono la possibilità di apprezzare maggiormente le opere che, nella versione “sabauda”, sono state arricchite anche con dei filmati. L’adattamento della mostra allo spazio espositivo della Reggia di Venaria è stato curato dallo stesso Pellegrin.

La rassegna presenta oltre 200 fotografie selezionate dall’archivio personale del fotografo della storica agenzia Magnum Photos.

“Le fotografie di Pellegrin, per la gran parte in bianco e nero, ci portano “Tra il buio e la luce”, dai conflitti armati che dilaniano il mondo, all’emergenza climatica che aggredisce e ferisce la Natura e lo stesso Uomo, come nel caso degli incendi in Australia”, spiegano nel comunicato stampa gli organizzatori.

Particolarità della mostra di Venaria -oltre alla location che già da sola merita la visita- una sezione speciale ed inedita dedicata ad un racconto personale ed intimo di Pellegrin: le fotografie realizzate in Svizzera con la propria famiglia durante il periodo della quarantena per il lockdown del coronavirus. La dimostrazione che non serve essere in Afghanistan, in Cisgiordania, in Iraq per raccontare storie attraverso gli scatti. Se sei Pellegrin, anche dal giardino di casa si può creare emozioni.

Queste foto –ha raccontato Paolo Pellegrin– sono molto diverse dal mio abituale lavoro. Dopo decenni di un certo tipo di fotografia, molto cinetica e molto dinamica, mi sono ritrovato a cercare momenti di silenzio. Non avevo mai fotografato seriamente la mia famiglia o le ragazze prima. Sì, li ho fotografati con un iPhone, come farebbe qualsiasi altro genitore, ma sentivo di voler documentare quel momento. E’ stato il periodo più lungo in cui sia mai stato con la mia famiglia perchè sono sempre in viaggio. Passare quel tempo insieme è stato molto speciale. Allo stesso tempo, non penso alle immagini come a un diario di una quarantena. Ovviamente quell’elemento c’è, ma ho voluto toccare qualcosa che fosse più atemporale e universale. Qualcosa sulle ragazze, sul passare del tempo, sui cambiamenti. Qualcosa che fosse nel momento ma che anche lo trascendesse”.

La mostra sarà visitabile fino al 31 gennaio 2021, gli ingressi, anche nelle singole sale, sono a numero limitato per via delle norme anti Covid: meglio prenotare la visita online.

Sotto il nostro fotoracconto della visita. Clicca sulla prima foto per ingrandirla e scorri per vedere tutte le altre.

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Prima domenica in casa per gli Astigiani

Prima domenica da #iorestoacasa per i cittadini di Asti. Ho fatto un giro per il centro dalle 10 alle 12,30, munito di permesso, mascherina ed evitando di avvicinarmi alle persone.

Qualche persona con il cane, che torna dalla spesa, piccoli momenti di conversazione con le dovute precauzioni, qualche alimentare aperto ma tutti in casa ad aspettare che ritorni in fretta un lunedì normale.

Sotto quello che ho visto.

Cliccando sulla prima foto è possibile vederla a tutto schermo e scorrere la gallery.

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Napoli e la sua Metro “Art”

E’ vero, è difficile a Napoli imbattersi in una giornata di brutto tempo che vi “consigli” di trovare un posto al chiuso da visitare. In ogni caso tra i luoghi che dovete vedere assolutamente, mettete in programma anche le linee 1 e 6 della metropolitana partenopea.

Una visita dal costo contenuto, 1,10 euro (ovvero il costo del biglietto di viaggio) soprattutto se decidete di “visitare” la linea1: Garibaldi, Università, Municipio, Toledo, Dante, Museo, Materdei, Salvator Rosa, Quattro Giornate, Vanvitelli, Rione Alto le stazioni da visitare.  Se poi volete continuare per la linea 6 scendere a Mergellina, Lala, Augusto, Mostra.

Si accede ad in una stazione, si prende il biglietto e poi si scende ad ogni fermata e si gira per i corridoi si predono le scale mobili per vedere le istallazioni e le opere, circa 200, realizzate da più di novanta autori e da alcuni giovani architetti locali.

Finita la visita si risale sul treno per scendere alla fermata dopo.

I passaggi dei treni non sono frequentissimi, in certi orari può superare i 15 minuti ma in ogni fermata, le cose da vedere sono molte.

Sotto il nostro fotoracconto.

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