Palermo combatte la mafia ricordando e spiegando

Il Memoriale No Mafia di Palermo è un simbolo della lotta contro il crimine organizzato e la promozione della giustizia, della memoria e dell’impegno civico.
Il memoriale, un progetto dell’Associazione Memoriale No Mafia, è uno spazio che mira a educare il pubblico sulla storia della mafia e le coraggiose persone che hanno dedicato la loro vita a combatterla.
Il Memoriale No Mafia non è solo uno spazio fisico, ma anche un laboratorio di idee e azioni per la lotta contro il crimine organizzato in cui le persone possono venire a ricordare le vittime della violenza mafiosa, riflettere sull’impatto del crimine organizzato sulla società e imparare sulla storia della mafia e gli sforzi per combatterla.

Il memoriale è situato nel cuore di Palermo, nel centro storico della città, nell’ex Palazzo delle Poste, un edificio bellissimo che era una volta la sede dell’Ufficio Postale Italiano. L’edificio è stato confiscato dalla mafia ed è ora un simbolo dello stato determinato a combattere il crimine organizzato.

Ma non è l’uncico spazio a Palermo dedicato al ricordo attivo della lotta contro la mafia, un impegno che si trova sui muri ed in molti luoghi simbolo della città.

Sotto la visita al Memoriale No Mafia e qualche scatto in giro per Palermo di Norberto Maccagno. Per vedere le immagini ingrandite, cliccate sulla prima e scorrete con la freccia a lato.

 

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World Press Photo: in mostra, a Roma, il racconto della complessità del mondo

La mostra World Press Photo 2024, in corso a Palazzo Esposizioni di Roma fino al 9 giugno 2024, è l’occasione per vedere in anteprima nazionale le foto vincitrici del prestigioso contest di fotogiornalismo che dal 1955 premia ogni anno i migliori fotografi professionisti contribuendo a costruire la storia del giornalismo visivo mondiale.

La mostra non solo celebra il talento e la creatività dei fotografi partecipanti, ma anche la diversità, la tragicità e la complessità del mondo contemporaneo, offrendo al pubblico uno spaccato unico, coinvolgente e sconvolgente, della società globale.

Nel raccogliere queste storie importanti –ricordano gli organizzatori- l’esibizione vuole incoraggiare una maggiore comprensione e consapevolezza degli eventi attuali, e allo stesso tempo ricordare l’importanza della libertà di stampa in tutto il mondo”.

A vincere il World Press Photo of the Year è stato il palestinese Mohammed Salem con la foto: “Una donna palestinese stringe il corpo di sua nipote”. Scattata il 17 ottobre 2023 nell’obitorio dell’ospedale Nasser, l’immagine ritrae una donna palestinese Inas Abu Maamar (36 anni) mentre culla il corpo di sua nipote Saly (5 anni) rimasta uccisa, insieme ad altri quattro membri della famiglia, quando un missile israeliano colpì la loro casa a Khan Younis, Gaza.

Sotto il fotoracconto di Stefano Cipriani. Per vedere le immagini ingrandite, cliccate sulla prima e scorrete con la freccia a lato.

 

 

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