Negli USA l’amore per il basket non ha sesso
Ok, siamo a New York, a pochi passi da Time Square, in una assolata domenica pomeriggio di agosto. Ok, con 35 dollari (il costo del biglietto) puoi vedere una partita di basket e visitare il Madison Square Garden tempio dello sport e della musica mondiale. Ma vedere oltre 10 mila persone ad una partita di basket femminile, ti fa dimenticare tutte le attenuanti e dà una speranza a chi è abituato a vedere le nostre atlete relegate in palazzetti secondari (per essere buoni), spesso neppure pieni.
Il campionato è il WNBA e di fronte le New York Liberty contro le ragazze del Minnesota Lynx (prime in classifica), la squadra che ha chiamato la nostra Cecilia Zandalasini per farle giocare i play off.
Il clima è quello dell’NBA, della festa. Prima dell’incontro esibizioni di ogni genere ed anche lo spazio per una riflessione sulla violenza e sul rispetto delle donne e poi l’inno americano cantato dal vivo.
Sulle tribune si mangia, canta, balla e si tifa. Un tifo diverso dal nostro, “guidato” dal grande cubo sopra il campo dove scorrono le immagini della partita e che costantemente indica cosa fare: battere le mani, incitare alla difesa, urlare Let’s Go Liberty. Mentre la musica è continua, anche durante le fasi di gioco. Intanto gli spettatori ballano e si agitano per farsi riprendere e finire immortalati sul grande cubo: una festa che spesso distrae e ci si perde l’azione agonistica.
Il basket giocato è molto più simile al quello europeo di quanto sia quello dei maschietti a stelle e strisce rispetto ai “pari sesso” europei. La palla gira veloce per cercare lo scarico libero per il tiro da tre (non ricercato con esasperazione come nell’NBA) ma si cerca molto il pick and roll e la difesa è aggressiva, si raddoppia spesso, si taglia per trovare la giocatrice libera sotto canestro. Un bel vedere.
Il Madison Square Garden poi è un vero museo allo sport, nell’area introno all’arena, tra un ristorante ed uno shop, foto e bacheche con la storia dello sport americano ricordi dei tanti atleti ed artisti che si sono esibiti.
La partita finisce con la vittoria delle Liberty per 70 a 61, vittoria che garantisce con alcune giornate di anticipo alle padrone di casa l’accesso ai play off. Prima di uscire uno snack ed un salto al negozio della Liberty per una maglietta e poi fuori, perché il Garden deve cambiare faccia: il giorno dopo suona Billy Joel.
Si ringrazia Vincent Novicki e Dave Saffran.
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