Bologna sbanca Casale

La due giorni in Monferrato si chiude come da pronostico ma spegnendo gli entusiasmi che i piemontesi legittimamente avevano alimentato dopo gara 2 a Bologna.

Si partiva infatti dall’1-1 nella serie che i piemontesi erano riusciti ad impattare dopo una gara 2 tutta cuore e concentrazione. Gara 3 a Casale si è svolta sulla falsariga delle due gare bolognesi, Virtus che allunga e Casale che riesce a ricucire lo strappo senza però riuscire a superare i Bolognesi che nel finale vincono 79-82.

Gara 4 è un discorso a sé, partita senza storia, dove le energie ormai al lumicino dei monferrini non hanno permesso di colmare il gap tecnico tra le due formazioni. Partita perfetta anche di coach Ramagli che con un’ottima organizzazione difensiva ha di fatto sempre impedito a Casale di sviluppare il proprio gioco.

Ultimo giocatore ad arrendersi , l’ex Virtussino Blizzard (applauditissimo anche dai tifosi bolognesi) mentre tra le V nere segnaliamo la grinta di Ndoja, il talento di Umeh e del nuovo innesto Stefano Gentile , l’uomo ovunque Rosselli e in gara 4 il giovane Penna(classe ’98) piacevole sorpresa della serie.

La Virtus è ancora in corsa per il traguardo che si era prefissato ad inizio stagione, la massima serie di cui è sempre stata protagonista; Casale dopo una stagione partita male, è riuscita a disputare i playoff agguantandoli nelle ultime giornate e a disputare una post-season con il giusto approccio uscendo a testa alta e senza recriminazioni. Coach Ramondino e i tifosi possono essere soddisfatti.

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Noblesse oblige – God save the Decibel

“Siamo stati punk prima di te” potrebbero affermare Silvio Capeccia, Fulvio Muzio e ovviamente Enrico Ruggeri che passando dalla new wave continuano a quarant’anni di distanza a suonare rock and roll con una freschezza che si sognano molti ragazzini.

Fa tappa ad Asti al Palco 19 (già teatro Politeama) il Noblesse Oblige tour dei Decibel, in un contesto che ben valorizza il “rock aristocratico” suonato dalla band Milanese.

Due ore di concerto volate tra virtuosismi musicali, testi pungenti e dissacranti nel 2017 come nel ’77 . Classici come Contessa e Vivo da Re, cover di Lou Reed e David Bowie supportano gli inediti di un album interessante che non ha cadute di ritmo e tempi morti.

No future? Sure?

Ecco il fotoracconto della serata. (clicca sulla prima foto per ingrandirla e poi sorri a lato per vederle tutte)

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Guerre Stellari, la mostra. Ma non chiamateli “giochi”

Si titola “Guerre Stellari Play” la mostra che dal 9 al 16 luglio –Magazzini del Cotone di Genova- ripercorre la saga “che ha appassionato tre generazioni” attraverso le riproduzioni Hasbro.

La mostra, già proposta a Roma, offre la possibilità di ammirare una raccolta di modellini, action figure, manifesti, costumi, caschi e libri; il curatore, Fabrizio Modina, racconta l’evoluzione di tutto il merchandising legato alla serie di film che ha fatto la storia della fantascienza cinematografica.

Oltre 1.000 i pezzi, vere opere d’arte, in mostra tre cui le riproduzioni in scala naturale di Darth Vader, degli Stormtrooper e del maestro Yoda.

Il percorso si sviluppa su due piani, un audioguida, compresa nel biglietto di ingresso (13 euro, ridotto 11euro), racconta le varie ambientazioni proposte ed i segreti delle collezioni esposte. La mostra è anche (minimante) interattiva, i visitatori possono riprodurre alcuni disegni, ricalcando quelli originali su carta velina, o scoprire, inserendo il proprio nome e cognome su uno schermo, quale sarebbe il proprio ruolo nella saga.

La mostra ha anche finalità formative: gli scenari e i paesaggi più famosi fanno da spunto per parlare di galassie, stelle e sistemi solari, un percorso è anche pensato per conoscere le esplorazioni spaziali umane dai primi voli orbitali sino agli allunaggi.

Questo il nostro fotoracconto (per ingrandire le immagini cliccare sulla prima e poi proseguire utilizzando le freccia)

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Immagini di vitalità per le vie di Tunisi

Una giovane Tunisi vive all’aperto, fino a tarda notte, nell’aria mite di una giornata di novembre. I caffè e i ristoranti da strada sono animati e chiassosi. Verso il tramonto, per una dozzina di minuti, i passeri tra i rami degli alberi di Avenue Bourghiba coprono ogni altro rumore con il loro intenso vociare. Il frastuono cessa improvvisamente, e dopo qualche istante il silenzio viene subito riempito dal brusio dei clienti dei bar intenti a sorseggiare caffè o the alla menta al termine della giornata di lavoro.

Nei suk della Medina così come nei negozi che espongono le merci all’aperto nel quartiere coloniale Francese sono spariti quasi completamente i turisti.

Alla rivoluzione del 14 gennaio 2011, mi racconta un taxista in perfetto italiano, sono seguiti momenti difficili . Gli attentati al museo del Bardo e alla spiaggia di Sousse, con la morte di numerosi turisti hanno cancellato il paese dalle rotte delle crociere contribuendo a mettere in ginocchio l’economia Tunisina.

Le foto che vedi le ho scattate con un Nikon 5500 con focale 28 mm . Ripresa con la tecnica del jib arm secondo Glenn Capers.

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