Alla Junior Casale il derby di Natale

L’antivigilia ha regalato agli spettatori del PalaFerraris l’atteso derby Casale-Biella, ovvero le prime due forze del girone ovest della serie A2.

E’ terminato 83 a 72 per i padroni di casa un match mai in discussione che i giocatori di coach Ramondino hanno saputo indirizzare subito dalla loro parte (25-7 il primo parziale).

Oltre ai soliti Sanders e Marcius un grande contributo è arrivato dai giovani Valentini e Denegri (21 punti in coppia) che hanno sopperito egregiamente all’assenza  di Severini .

Prova di squadra più convincente quindi per Casale, che difensivamente ha limitato il capocannoniere della lega Ferguson aiutato da una prova maiuscola di Tessitori (23 punti) e Bowers (18) ,non assecondati però da una panchina che non ha prodotto lo stesso impatto sulla partita di quella monferrina.

Clima delle grandi occasioni quindi a Casale Monferrato, complici le festività natalizie, la vittoria sugli storici rivali di Biella e l’esaltante spettacolo offerto dai Dunking Devils nell’intervallo della partita.

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Festa azzurra per la prima di Sacchetti sulla panchina della Nazionale

Buona la prima, anche se la prima partita della Nazionale di Basket targata Sacchetti non entusiasma contro una modesta Romania. 75 a 70 il risultato finale.

Una festa del basket quella andata in scena al Pala Ruffini di Torino con un pubblico vestito di azzurro e con i baffi -in onore del nuovo Coach della nazionale Meo Sacchetti (torinese di adozione)- ma anche di giallo, a confermare come la comunità romena sia radicata ed integrata in Piemonte.

Una nazionale che ha alternato fasi di gioco interessanti con altre decisamente negative. Tra le attenuanti le assenze degli azzurri in NBA e quelli impegnati nelle coppe europee e sicuramente i pochi giorni che il neo Coach ha avuto per lavorare con i ragazzi. Comunque la vittoria è il risultato più importante per il cammino a Cina 2019.

Sotto il nostro fotoracconto (le foto sono di Norberto Maccagno)

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Auxilium Fiat Torino cede al Darussafaka Istanbul

Prima sconfitta in 7Days EuroCup per la Auxilium Fiat Torino che cede al Darussafaka Istanbul incontro e primato della classifica.

Il punteggio 60 a 89 (forse) penalizza eccessivamente i piemontesi che, soprattutto nel secondo quarto, hanno dimostrato di riuscire (anche se a fatica) a tenere testa agli avversari. Un disastroso terzo quarto con soli 4 punti segnati a causa di una cattiva precisione al tiro, ha chiuso ogni possibilità di rimonta.

 

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Dopo 30 anni Torino torna nell’Europa del Basket

Ci sono voluti oltre 30 anni per rivedere una squadra torinese del basket impegnata in una competizione europea. E l’attesa non poteva che essere ripagata meglio, una partita bellissima quella contro l’Andorra, intensa mai chiusa da entrambe le squadre. Alla fine ha vinto, con merito, la Fiat Auxilium grazie ad una rimonta che ha infiammato il PalaRuffini non pieno come l’evento meritava. 92 a 86 il risultato finale per i piemontesi che dopo due partite guidano la classifica di EuroCup.

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Negli USA l’amore per il basket non ha sesso

Ok, siamo a New York, a pochi passi da Time Square, in una assolata domenica pomeriggio di agosto. Ok, con 35 dollari (il costo del biglietto) puoi vedere una partita di basket e visitare il Madison Square Garden tempio dello sport e della musica mondiale. Ma vedere oltre 10 mila persone ad una partita di basket femminile, ti fa dimenticare tutte le attenuanti e dà una speranza a chi è abituato a vedere le nostre atlete relegate in palazzetti secondari (per essere buoni), spesso neppure pieni.

Il campionato è il WNBA e di fronte le New York Liberty contro le ragazze del Minnesota Lynx (prime in classifica), la squadra che ha chiamato la nostra Cecilia Zandalasini per farle giocare i play off.

Il clima è quello dell’NBA, della festa. Prima dell’incontro esibizioni di ogni genere ed anche lo spazio per una riflessione sulla violenza e sul rispetto delle donne e poi l’inno americano cantato dal vivo.
Sulle tribune si mangia, canta, balla e si tifa. Un tifo diverso dal nostro, “guidato” dal grande cubo sopra il campo dove scorrono le immagini della partita e che costantemente indica cosa fare: battere le mani, incitare alla difesa, urlare Let’s Go Liberty. Mentre la musica è continua, anche durante le fasi di gioco. Intanto gli spettatori ballano e si agitano per farsi riprendere e finire immortalati sul grande cubo: una festa che spesso distrae e ci si perde l’azione agonistica.

Il basket giocato è molto più simile al quello europeo di quanto sia quello dei maschietti a stelle e strisce rispetto ai “pari sesso” europei. La palla gira veloce per cercare lo scarico libero per il tiro da tre (non ricercato con esasperazione come nell’NBA) ma si cerca molto il pick and roll e la difesa è aggressiva, si raddoppia spesso, si taglia per trovare la giocatrice libera sotto canestro. Un bel vedere.

Il Madison Square Garden poi è un vero museo allo sport, nell’area introno all’arena, tra un ristorante ed uno shop, foto e bacheche con la storia dello sport americano ricordi dei tanti atleti ed artisti che si sono esibiti.

La partita finisce con la vittoria delle Liberty per 70 a 61, vittoria che garantisce con alcune giornate di anticipo alle padrone di casa l’accesso ai play off. Prima di uscire uno snack ed un salto al negozio della Liberty per una maglietta e poi fuori, perché il Garden deve cambiare faccia: il giorno dopo suona Billy Joel.

Si ringrazia Vincent Novicki e Dave Saffran.

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Bologna sbanca Casale

La due giorni in Monferrato si chiude come da pronostico ma spegnendo gli entusiasmi che i piemontesi legittimamente avevano alimentato dopo gara 2 a Bologna.

Si partiva infatti dall’1-1 nella serie che i piemontesi erano riusciti ad impattare dopo una gara 2 tutta cuore e concentrazione. Gara 3 a Casale si è svolta sulla falsariga delle due gare bolognesi, Virtus che allunga e Casale che riesce a ricucire lo strappo senza però riuscire a superare i Bolognesi che nel finale vincono 79-82.

Gara 4 è un discorso a sé, partita senza storia, dove le energie ormai al lumicino dei monferrini non hanno permesso di colmare il gap tecnico tra le due formazioni. Partita perfetta anche di coach Ramagli che con un’ottima organizzazione difensiva ha di fatto sempre impedito a Casale di sviluppare il proprio gioco.

Ultimo giocatore ad arrendersi , l’ex Virtussino Blizzard (applauditissimo anche dai tifosi bolognesi) mentre tra le V nere segnaliamo la grinta di Ndoja, il talento di Umeh e del nuovo innesto Stefano Gentile , l’uomo ovunque Rosselli e in gara 4 il giovane Penna(classe ’98) piacevole sorpresa della serie.

La Virtus è ancora in corsa per il traguardo che si era prefissato ad inizio stagione, la massima serie di cui è sempre stata protagonista; Casale dopo una stagione partita male, è riuscita a disputare i playoff agguantandoli nelle ultime giornate e a disputare una post-season con il giusto approccio uscendo a testa alta e senza recriminazioni. Coach Ramondino e i tifosi possono essere soddisfatti.

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Torino molla solo nel finale, vince l’Olimpia

Una Fiat Torino grintosa e pronta a giocarsela alla pari della prima della classe non è bastata per battere una Armani un po’ incerottata. Per il Torino l’assenza di DJ White si fa sentire, anche se è la serata di Mazzola, mentre dall’altra parte Sanders, Pascolo e McLean fanno la differenza. Da sottolineare come per alcuni minuti l’Armani ha schierato, insieme in quintetto, i suoi italiani Pascolo, Fontecchio, Abass e Cinciarini ed in un campionato monopolizzato dagli stranieri è sempre una buona notizia.

Una serata, in un Forum con molte zone vuote, che comincia con la celebrazione della vittoria della Coppa Italia con tanto di coreografia e discorso di Capitan Cinciarini interrotto molte volte dagli, inopportuni, fischi dei tifosi del Torino.

Partita combattuta fino a 2 minuti dalla fine quando Torino, sempre a ridosso del Milano e qualche volta anche davanti, butta via sotto canestro due possessi e si fa infilare in contropiede. Alla fine la differenza l’hanno fatta la precisione, peraltro neppure sbalorditiva, del Milano al tiro da tre e gli errori di Torino sotto canestro, anche se ai piemontesi va dato il merito di aver giocato il basket migliore.
(per visualizzare meglio le immagini, clicca sulla prima foto e scorri la sequenza)

 

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Nel basket mai dire è finita. A 2 secondi Torino beffata da Capo d’Orlando

Pioggia e freddo su Torino e doccia gelata all’interno del PalaRuffini. È stato questo l’epilogo dell’incontro tra Auxilium e Orlandina a cui il caldo pubblico gialloblù ha potuto assistere, terminato sul punteggio di 91 a 92.

Il killer della partita è stato uno degli indiziati meno accreditati, quel Vojislav Stojanovic, non ancora ventenne, che ha pensato di infilare l’unica tripla della sua serata a 2” e 70 dall’ultima sirena.

A nulla sono valsi gli ultimi due tentativi torinesi di impattare il risultato e così lo scontro diretto per la permanenza nelle zone di alta classifica ha visto prevalere i siciliani.

Occasione persa dalla Fiat che grazie ad una partenza brillante si è trovata a condurre anche di 15 lunghezze sospinta dai soliti White e Washington e da un Poeta in netta ripresa dopo l’infortunio.

All’esuberanza atletica dei piemontesi, i giocatori della Betaland hanno però contrapposto una buona organizzazione, fisicità nel pitturato, un Ivanovic lucido in regia e un Drake Diener in versione highlander, ottimo collante della squadra oltre che mortifero realizzatore dall’arco (15/33 di squadra).

I volti delusi a fine partita fanno intendere che con maggiore attenzione in difesa e un po’di cinismo in attacco, l’Auxilium poteva far suo il match e mantenere una posizione in classifica anche se insperata ad inizio stagione, sicuramente meritata analizzando il rendimento degli ultimi mesi.

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