L’archeologia egizia vista attraverso i “bit”

Sarà visitabile fino al 6 gennaio 2020 la mostra “Archeologia Invisibile” allestita al terzo piano del Museo Egizio di Torino.

Il percorso della mostra consente il visitatore di esplorare e capire l’attività di investigazione che le moderne tecnologie consentono di compiere su di un reperto archeologico “senza distruggerlo, perdendosi cura del nostro passato e lasciandolo intatto per i ricercatori che verranno”, ha ricordato il direttore del Museo Christian Greco durante la presentazione alla stampa.

La mostra si articola di tre sezioni: la prima dedicata alla fase di scavo, la seconda alle analisi diagnostiche mentre la terza alla conservazione ed al restauro.

Ultima sala ad impatto con un modello in scala 1:1 del sarcofago dello scriba reale Butehamon, che con il video mapping racconta le fasi della sua costruzione, della decorazione, l’invecchiamento e infine il restauro.

Una mostra con un approccio scientifico tecnologico che mostra l’impatto (positivo) delle tecnologie sull’archeologia ma che appaga anche il visitatore che cerca “un’esperienza” dal punto di vista dell’emozione visiva.

Sotto, il nostro fotoracconto della mostra

A questo link immagini ad uso editoriale.

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Castelluccio di Norcia ritorna ad essere magico

Castelluccio (Norcia-PG) è un luogo dove il tempo si mescola creando forme inaspettate. Un luogo per certi versi magico, laddove un rifiorire di sensazioni immediate assumono fisionomie a tratti tangibili, a tratti immateriali ed incorporee. Sentimenti insospettabili si rincorrono in rapide scorribande dove l’anima ogni volta scalpita rinnovandosi come quel fresco mattino che sorge all’alba donandoci una vita nuova, imprevedibili bellezze e cotanti misteri.

Castelluccio (Norcia) è un luogo che sembra vivere al di fuori del tempo; il silenzio sembra asciutto, il vento si alterna a momenti di calma ( apparente! ) tanto che lo sguardo fa fatica a posarsi sulle cose e a scorgere attimi dietro a quei contorni che sembrano cambiare forma in un baleno.

Le montagne che sono vetuste, antiche, perfettamente intatte nel loro stato d’animo vivo ed imponente … sono lo sfondo ideale per un paesaggio che produce stupefazione e sbigottimento ogni qual volta lo sguardo si appoggia su di esso.

Il presente che si muove in maniera diligente, quasi danzando sulle punte attraverso movimenti ordinati, ponderati, e la macchina fotografica che persino si commuove quando inquadra bambini avvolti in tutto il loro splendore; occhi che rivelano alla vita la speranza vera, pura, il candore di chi la vita la sente palpitare dentro come un fuoco sempre acceso.

Una signora anziana, che forse, pensa alla solitudine come a un luogo persino affascinante. Una dimensione da cui attingere nozioni per poter affrontare un cammino nuovo, o una vecchia strada, usata nel tempo … perché il tempo passa con eleganza, lasciando segni, tracce indelebili sia della vita che tanto amiamo, sia della morte che ancora non conosciamo.

Nota: Il 30 ottobre 2016 il paese di Castelluccio è stato quasi completamente raso al suolo da un importante evento sismico. A due anni dall’evento il paesino si sta riprendendo ma non ha abbandonato il suo fascino e la sua “magia”

 

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