Del Muro di Berlino rimane il ricordo, una linea e pochi resti

A 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino, dei suoi 155 km di cemento rimane poco, e quel poco è un set per selfie in pasto ai turisti o per gli artisti di strada.

A memoria del “Muro” rimane una linea incastonata nella strada quasi a dire: doveroso ricordare ma anche andare oltre.

Qualche tempo fa abbiamo fatto un giro per la città cercando “il muro”. Ecco il nostro fotoracconto. A questo link immagini ad uso editoriali sul tema

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A Berlino, passeggiando tra i blocchi per non dimenticare

2.711 blocchi di cemento rettangolari, di dimensione diversa, sistemati a griglia in modo da sembrare bare, che formano un labirinto i cui stretti corridoi dal fondo “ondulanto”, sono a simbolo della condizione degli ebrei durante il periodo raziale.

E’ il Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa, o memoriale dell’Olocausto, e come molti dei luoghi di ricordo a Berlino è sobrio, non retorico, dove la pesantezza del ricordo riesce ad essere anche leggera.

Il monumento si trova nel quartiere di Mitte (un tempo era la terra di nessuno tra i due lati del Muro) circondato da un parco, palazzi, ed a nord dall’ambasciata USA e poco più avanti la Porta di Brandeburgo ed il palazzo del Governo.

L’area, di circa 20 mila metri quadrati, è sempre aperta in modo che si possa vivere: unico limite (spesso disatteso) non salire sui blocchi. Sotto l’area un “Centro di documentazione” che raccoglie le storie e testimonianze delle famiglie vittime dell’Olocausto in Europa.

All’uscita, uno scritto di Primo Levi ammonisce ricordando che quanto è successo, può succedere di nuovo.

 

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