L’archeologia egizia vista attraverso i “bit”

Sarà visitabile fino al 6 gennaio 2020 la mostra “Archeologia Invisibile” allestita al terzo piano del Museo Egizio di Torino.

Il percorso della mostra consente il visitatore di esplorare e capire l’attività di investigazione che le moderne tecnologie consentono di compiere su di un reperto archeologico “senza distruggerlo, perdendosi cura del nostro passato e lasciandolo intatto per i ricercatori che verranno”, ha ricordato il direttore del Museo Christian Greco durante la presentazione alla stampa.

La mostra si articola di tre sezioni: la prima dedicata alla fase di scavo, la seconda alle analisi diagnostiche mentre la terza alla conservazione ed al restauro.

Ultima sala ad impatto con un modello in scala 1:1 del sarcofago dello scriba reale Butehamon, che con il video mapping racconta le fasi della sua costruzione, della decorazione, l’invecchiamento e infine il restauro.

Una mostra con un approccio scientifico tecnologico che mostra l’impatto (positivo) delle tecnologie sull’archeologia ma che appaga anche il visitatore che cerca “un’esperienza” dal punto di vista dell’emozione visiva.

Sotto, il nostro fotoracconto della mostra

A questo link immagini ad uso editoriale.

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Al Maxxi, in mostra “l’anima del momento” di Paolo Pellegrin

C’è ancora un mese di tempo per vedere, al Maxxi di Roma, i 200 scatti esposti in “Antologia” la mostra delle opere di uno dei più importanti fotografi al mondo, l’italiano Paolo Pellegrin.

La mostra è organizzata in due sezioni, il buio e la luce o se preferite l’essere umano e la natura.

E’ un fantastico bianco e nero a dominare nelle opere di Pellegrin che con il suo occhio da reporter conferma come l’umanità, il dramma, il disagio, ma anche il vivere quotidiano, si possa documentare non solo nei luoghi dove si consumano drammi umanitari -Beirut, Gaza, Mosul, Kalar, Guantanámo- ma anche a Tokyo, Miami, Roma.

Pellegrin che attraverso i suoi scatti trasforma un ghiacciaio dall’alto, le onde del Mediterraneo ma anche i fori dei proiettili in una porta a Gaza in vere e proprie opere d’arte moderna.

Sotto il nostro fotoracconto della visita.

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A Berlino, passeggiando tra i blocchi per non dimenticare

2.711 blocchi di cemento rettangolari, di dimensione diversa, sistemati a griglia in modo da sembrare bare, che formano un labirinto i cui stretti corridoi dal fondo “ondulanto”, sono a simbolo della condizione degli ebrei durante il periodo raziale.

E’ il Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa, o memoriale dell’Olocausto, e come molti dei luoghi di ricordo a Berlino è sobrio, non retorico, dove la pesantezza del ricordo riesce ad essere anche leggera.

Il monumento si trova nel quartiere di Mitte (un tempo era la terra di nessuno tra i due lati del Muro) circondato da un parco, palazzi, ed a nord dall’ambasciata USA e poco più avanti la Porta di Brandeburgo ed il palazzo del Governo.

L’area, di circa 20 mila metri quadrati, è sempre aperta in modo che si possa vivere: unico limite (spesso disatteso) non salire sui blocchi. Sotto l’area un “Centro di documentazione” che raccoglie le storie e testimonianze delle famiglie vittime dell’Olocausto in Europa.

All’uscita, uno scritto di Primo Levi ammonisce ricordando che quanto è successo, può succedere di nuovo.

 

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Tokyo, al mercato del pesce che non c’è più

Tsukiji, il famoso mercato del pesce di Tokyo, si è appena trasferito abbandonando la sede che lo ha ospitato per più di 80 anni.
Al suo posto nascerà un parcheggio che servirà per le Olimpiadi.

In realtà il mercato da tempo non riusciva più ad essere funzionale e non poteva espandersi essendo nel centro cittadino.

Oltre ad essere un polo commerciale, 12,6 milioni di euro il fatturato giornaliero, a metà mattina il mercato si apriva ai turisti e tutta l’area, a poca distanza dal ricco quartiere di Ginza, diventava quasi impraticabile per il numero di persone che lo frequentavano ed affollavano le vie limitrofe piene di sushi bar, locali e negozi. I più temerari, nel cuore della notte, si mettevano in coda per assistere all’asta dei tonni che si svolgeva alle prime luci dell’alba.
Turisti che vagavano indisturbati tra le casse di pesci di ogni specie, forma e colore, ammassate a prima vista senza una logica, cercando di non farsi mettere sotto dai “cilindrici” carrellini elettrici.

La nuova sede si trova sull’isola artificiale di Toyosu, a circa tre chilometri e mezzo di distanza da quella storica: è più grande e meglio attrezzata, ma sembra aver meno fascino rispetto al vecchio mercato.

Per chi non l’avesse visto, o per ricordare la visita, il nostro fotoracconto al mercato del pesce che da qualche giorno non c’è più.

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Italian Open Water Tour, la gioia di faticare

C’è chi si fa aiutare a mettere la muta dalla compagna, chi durante il passaggio a terra nel primo giro della Hadr Swim dà un bacio alla moglie che lo aspetta al di la della transenna, chi porta la stampella per l’atleta con problemi di mobilità, ma non in acqua. L’Italian Open Water Tour è un circuito di competizioni in acqua dolce ed in mare. Ma il clima è quello della festa, sembra che gli alteti si conoscano tutti, e quelli che ancora non si conoscono dopo pochi minuti, ed un buon boccale di birra alla fine della fatica, diventano amici per la pelle. Certo la gara, certo la competizione ma il primo obiettivo è stare insieme, divertirsi, misurare i propri limiti.

Ogni tappa del Tour è strutturata su tre gare: Smile Swim (2500 mt a sui laghi mentre per quella in mare è un Miglio marino), Hard Swim (5000 mt) e Relax For 3 (staffetta ½ miglio marino x 3).

Oltre cinquecento partecipanti provenienti anche dall’estero, quello svoltosi a Noli (Sv), uno spettacolo di bracciate, cuffie, boette. Sotto il nostro fotoracconto, altre foto (scaricabili in alta risoluzione) con i tanti volti dell’evento su Fotox.it.

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Napoli e la sua Metro “Art”

E’ vero, è difficile a Napoli imbattersi in una giornata di brutto tempo che vi “consigli” di trovare un posto al chiuso da visitare. In ogni caso tra i luoghi che dovete vedere assolutamente, mettete in programma anche le linee 1 e 6 della metropolitana partenopea.

Una visita dal costo contenuto, 1,10 euro (ovvero il costo del biglietto di viaggio) soprattutto se decidete di “visitare” la linea1: Garibaldi, Università, Municipio, Toledo, Dante, Museo, Materdei, Salvator Rosa, Quattro Giornate, Vanvitelli, Rione Alto le stazioni da visitare.  Se poi volete continuare per la linea 6 scendere a Mergellina, Lala, Augusto, Mostra.

Si accede ad in una stazione, si prende il biglietto e poi si scende ad ogni fermata e si gira per i corridoi si predono le scale mobili per vedere le istallazioni e le opere, circa 200, realizzate da più di novanta autori e da alcuni giovani architetti locali.

Finita la visita si risale sul treno per scendere alla fermata dopo.

I passaggi dei treni non sono frequentissimi, in certi orari può superare i 15 minuti ma in ogni fermata, le cose da vedere sono molte.

Sotto il nostro fotoracconto.

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AstiMusica 2018, un altro successo

Anche l’edizione numero 23 della rassegna AstiMusica ha segnato un successo di presenze. Una kermesse che è anche una festa per la cittadina piemontese visto che molti dei concerti erano ad ingresso gratuito.

L’evento organizzato dal Comune di Asti ed Asp e che vede come direttore artistico Massimo Cotto, quest’anno ha avuto la partnership con la Fondazione Matera-Basilicata 2019, suggellata proprio dai concerti di Krikka Reggae (che ha chiuso il festival) e Tarantolati di Tricarico (che l’ha aperto).

Sotto alcuni scatti dei concerti, sulla nostra pagina Facebook le “gallery” di singoli eventi.

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Trieste è tornata… nella serie A di basket

Dopo 14 anni Trieste torna nella massima serie del basket italiano e lo fa ai danni di una grande Junior Casale a cui non è bastato un campionato incredibile e dei paly-off altrettanto spettacolari.

Tre a zero il risultato della serie di questa finale che non rende merito al valore dei piemontesi ma premia la squadra di Coach Dalmasson che ha saputo giocare un ottimo basket, un basket fatto di difesa attenta e precisione da fuori. Una Alma Trieste che si dimostrata concreta, cinica e matura. Per la giovane Casale vista in questa stagione, l’appuntamento con la promozione è sicuramente solo rimandato.

Sotto il nostro fotoracconto di gara tre al PalaFerraris di Casale. Sulla notra pagina facebook altre immagini con i volti dei delusi e dei 500 triestini festanti.

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A 100 anni dalla nascita, Boston “mostra” JFK: persona e personaggio

La John F. Fitzgerald Presidential Library & Museum è un luogo da visitare se andate a Boston, per la vista sulla baia e la città, il parco, lo splendido edificio (progettato da Ming Pei) ed ovviamente per il museo. Fino al maggio 2018 un’ala del museo è dedicata la Centennal Exhibition intitolata“JFK at 100: Milestones and Mementos” che presenta una selezione di oggetti della collezione della JFK Library e segue la cronaca storica delle tappe della carriera e dell’amministrazione del Presidente Kennedy, unitamente agli eventi della sua vita personale e famigliare.

Il resto del museo racconta non solo la vita del politico e presidente JFK, e di sua moglie, ma fotografa il suo mondo quello della borghesia americana. Nel museo presenti molti reperti come la scrivania del fratello Robert, un pezzo del Muro di Berlino, la ricostruzione dello studio televisivo del confronto con Nixon, una navicella dell’Apollo. C’è anche molto della moglie Jacqueline: gli abiti, molte immagini e ricordi. Non manca la politica con filmati e documenti degli eventi che hanno segnato la presidenza Kennedy come la vicenda di Cuba.

Chi si aspetta, invece, di trovare materiale e documenti sull’assassinio resterà deluso, solo alcune foto in un corridoio tutto nero. Dalla primavera all’autunno nel parco antistante la baia anche la bellissima Victura, il suo piccolo yacht in legno a vela di 8 metri, costruito nel 1932, con il quale amava veleggiare.

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Festa azzurra per la prima di Sacchetti sulla panchina della Nazionale

Buona la prima, anche se la prima partita della Nazionale di Basket targata Sacchetti non entusiasma contro una modesta Romania. 75 a 70 il risultato finale.

Una festa del basket quella andata in scena al Pala Ruffini di Torino con un pubblico vestito di azzurro e con i baffi -in onore del nuovo Coach della nazionale Meo Sacchetti (torinese di adozione)- ma anche di giallo, a confermare come la comunità romena sia radicata ed integrata in Piemonte.

Una nazionale che ha alternato fasi di gioco interessanti con altre decisamente negative. Tra le attenuanti le assenze degli azzurri in NBA e quelli impegnati nelle coppe europee e sicuramente i pochi giorni che il neo Coach ha avuto per lavorare con i ragazzi. Comunque la vittoria è il risultato più importante per il cammino a Cina 2019.

Sotto il nostro fotoracconto (le foto sono di Norberto Maccagno)

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